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giovedì 27 dicembre 2012

The fall


 "We're a strange pair, aren't we?"
Regista: Tarsem Singh
CinematografiaColin Watkinson
CoreografiaEiko Ishioka
CastLee PaceJustine WaddellSean GilderCatinca UntaruJeetu Verma

Trama: 

Los Angeles. 
Una bambina, Alexandria, è ricoverata in ospedale con un braccio rotto in seguito ad una caduta. Su un foglietto scrive - sgrammaticata perché non è americana, ma rumena - di essere quella che lancia le arance al prete. Va alla finestra, vede nel cortile la sua infermiera - a cui è molto legata - e le lancia il foglietto in modo che lei lo legga. Ma il foglietto si perde. Lei allora scende alla sua ricerca e scopre che è in mano ad un uomo ricoverato al piano inferiore. Decisa, lo raggiunge nella sua camera, gli prende il foglietto dalle mani e fa per andarsene, ma lui, che si presenta come Roy, un giovane uomo paralizzato dalla schiena in giù, riesce a trattenerla prima raccontandole di Alessandro Magno (in onore del nome della bambina stessa, Alexandria), e poi promettendole di raccontarle un'altra storia, una storia epica, d'amore e di vendetta. 

Lei il giorno seguente si ripresenta da Roy e lui comincia a raccontarle la storia, la storia del Bandito Mascherato e dei suoi compagni d'avventura.




Recensione (spoiler alert!)
The fall è un film che mi ha colpito fin da subito.
Il suo punto forte senza dubbio è la fotografia. Sembra di sfogliare l'album di opere d'arte. Le ambientazioni, le inquadrature (soprattutto della parte riguardante il racconto di Roy), i colori, l'atmosfera che si respira. Non si può non considerare "the fall" come un piccolo capolavoro sotto questo punto di vista. Un capolavoro che è internazionale: le ambientazioni infatti, provengono da ogni parte del mondo, Italia compresa, e anche la differenza di nazionalità dei protagonisti (indiano, due uomini di colore - uno proveniente da una tribù "primitiva" di mistici e l'altro ex schiavo della piantagione del nemico -, i due gemelli banditi francesi, un italiano, un inglese - che altri non è che Charles Darwin -, e il nemico, Odius, spagnolo.)
contribuisce a dare alla storia un aspetto d'avventura ed esotico.
Ma The fall non è solo questo. La storia è costruita dai personaggi principali stessi, la bambina Alexandria e l'uomo Roy, dei quali sia attraverso la storia (inventata e raccontata da Roy e immaginata da Alexandria), veniamo a sapere i retroscena. The Fall è la perfetta dicotomia fra i personaggi reali e le loro "proiezioni" nella storia. Ripeto, la storia è raccontata da Roy, ma è Alexandria a immaginarla, noi la vediamo attraverso i suoi occhi. Così, ogni elemento che vediamo nella realtà riappare nella fantasia: la scatola di Alexandria è la scatola di Darwin, il biglietto scritto in modo sgrammaticato è il messaggio ricevuto da Alessandro Magno, lo stesso Roy diventa il Bandito Mascherato, l'infermiera è la principessa, l'aiutante della famiglia di Alexandria diventa l'indiano nella storia, l'infermiere è Charles Darwin, l'amico di Roy con una gamba di legno diventa Luigi, l'uomo dalla pelle scura che ogni giorno porta il ghiaccio diventa lo schiavo, e così via. 
Ma più avanti si va con la storia, più la realtà arriva prepotentemente all'interno della storia stessa. Prendono sempre più piede le amarezze e lo sconforto di Roy, rimasto paralizzato dopo aver cercato di fare uno stunt (lui lavora infatti come stuntman) improbabile per riconquistare la propria fidanzata, la quale lo aveva lasciato per mettersi con l'attore protagonista (più ricco e popolare di lui). Perciò, oltre al fatto che cerca di spingere Alexandria a procurargli della morfina in modo da togliersi la vita, nella storia l'unica figura femminile - che è la principessa Evelyn, viene dipinta sulla base della fidanzata di Roy stesso, quindi come un personaggio ambiguo e malvagio, disposto a lasciare il Bandito Mascherato per mettersi con Odius, che è più ricco e più potente. Senza contare tutte le frecciatine che Roy lascia trapelare dalla storia. 
La storia prende però una piega improvvisa dopo che Roy, accortosi che il tentativo di suicidio non era andato a buon fine, dà in escandescenze. Alexandria, che ormai considera Roy un padre e che è smaniosa di sapere come va la storia solo per stargli accanto, cerca di procurarsi la morfina: così facendo, però, cade e batte la testa. Roy, al suo capezzale su una sedia a rotelle, le confessa la verità: lui le ha raccontato la storia solo per indurla a procurargli la morfina. Lei lo prega di proseguire la storia, ed è in questo momento che Roy dispiega tutta la sua disperazione: fa morire i personaggi uno a uno, meno che il proprio e quello della figlia del bandito mascherato, personaggio inventato da Alexandria stessa e che è Alexandria stessa. Nello scontro fra il Bandito e Odius, Roy affronta il dolore per la perdita della fidanzata che gli ha voltato le spalle, in un crescendo in cui lui continua a ripetere di non potercela fare, di non sentirsi in grado di salvare il bandito - e quindi se stesso -. Ma è Alexandria a fargli promettere di salvarlo  - e così, a salvare se stesso -. Il Bandito sconfigge il nemico, si getta alle spalle la fidanzata, prende in braccio la figlia e si allontana vittorioso. 
Il finale è quello desiderato da Alexandria. Spinto dalle suppliche della bambina, che confessa di volergli bene, Roy accantona ogni desiderio di suicidio. I due si separano, in quanto Alexandria torna a casa, ma ha modo di vedere Roy come stuntman in molti film. Dunque, una volta recuperata la fiducia in se stesso  Roy ha anche recuperato l'uso delle gambe. E quella storia, la storia del Bandito Mascherato, che all'inizio doveva solo essere un mezzo per arrivare al suicidio, diventa invece l'input che lo porta a ricominciare a vivere. 


"There's no happy ending with me".

Che altro dire? 
The Fall  entra prepotentemente nella classifica dei miei film preferiti. Il confronto realtà - fantasia mi ha sempre colpito e qui è sapientemente orchestrato. Le scene in cui i personaggi stessi interagiscono con la realtà, tipo il bandito mascherato che chiede alla bambina se sa leggere, servono a identificare ancora di più i due piani di narrazione.
Consiglio: guardatelo se non l'avete già fatto.









sabato 8 dicembre 2012

Servimi il cielo: il progetto.

www.JacquelineBarkla.deviantart.com
Servimi il Cielo

Chris ha ventiquattro anni. Dopo due anni di ricovero in una clinica per disturbi mentali in seguito ad un tentativo di suicidio, viene dimesso e si riappacifica con il fratello maggiore, David, uscito dal tunnel della droga e deciso a non tornarci per potersi prendere cura di Chris. Per entrambi è il momento di ricominciare daccapo o meglio, cominciare a vivere davvero. Inizia allora il percorso di rinascita di Chris, un percorso che lo porterà a riprendere la passione più importante della sua vita, ovvero quello per la musica, abbandonato perché legato a ricordi troppo dolorosi. Ma è proprio grazie alla musica che riesce a trovare la forza per ricominciare, portandolo a riformare la band scioltasi brutalmente più di due anni prima, band di cui anche David faceva parte. A dargli nuova forza ci sarà anche un nuovo amore, più maturo e sincero rispetto a quello che l'aveva condotto sull'orlo del suicidio. Tuttavia, le cose cominciano a cambiare quando per la band arriva il successo. Perché con il successo, il passato torna prepotentemente nella vita dei due fratelli, mettendo a dura prova la stabilità che sono riusciti a raggiungere, segnando l'inizio della fine.


"Servimi il Cielo" è il mio primo progetto di una storia "normale". Nel senso, di una storia ambientata ai giorni nostri con gente che non ha a che fare con il fantastico o con il fantascientifico. È la storia cruda di due fratelli dal passato difficile che hanno deciso finalmente di voltare pagina e ricominciare. Ma la vita è imprevidibile, e le cose non vanno mai come desideriamo, e questa storia vuole essere una dimostrazione proprio di questo, della casualità degli eventi che attraversano la vita di ognuno di noi. Perché Chris e David, nonostante tutto quello che hanno affrontato sin dall'infanzia, dovranno fare i conti con questa casualità e continuare ad affrontare scelte e situazioni difficili. Le cose brutte e belle nella vita non accadono per premiarti o al contrario punirti: accadono perché devono accadere. Così il più delle volte accade che non vi sia un lieto fine: e infatti questa storia non lo ha (niente spoiler, verrà dichiarato sin dall'inizio): ciò non vuol dire che non valga la pena di essere raccontata, né tantomeno significa che tutto il percorso di rinascita sia inutile. Tutt'altro.
Speriamo solo di poter mettere per iscritto questa storia il prima possibile!


lunedì 3 dicembre 2012

Stirpe Chimerica - Vol. 1



Titolo: Stirpe Chimerica Vol. 1
Autori: Vari (Curatori dell'antologia: Angela Visalli e Stefano G. Muscolino)
Prezzo: 8,50 € (per il cartaceo disponibile in due diversi formati) e 1,29 € (per l'ebook)
Editore: Autopubblicazione su lulu.com
Genere: Antologia di racconti Urban Fantasy

Trama
Ventidue racconti nati dalla passione per l'urban fantasy si susseguono in quest'antologia, scaturita grazie al concorso indetto dal blog Club Urban Fantasy. Il tema centrale è l'incontro tra l'essere umano e la controparte fantastica, meglio chiamata "chimerica". Le creature utilizzate variano dalle sirene ai fantasmi, dai folletti ai nephilim, dagli unicorni ai demoni. Storie che vi faranno sprofondare in un nuovo mondo, dove la fantasia si mischierà alla realtà. Le emozioni: paura, gioia, amore, dolore si intrecceranno nel vortice della narrazione e vi accompagneranno attraverso tutta la lettura.Tutto ciò è Stirpe Chimerica.
TITOLI/AUTORI dei racconti
Notte di luna nuova - Michela Papagno
La prova - Alessandra Paoloni (Elisabeth Gravestone)
Batuffolo - Cesare Cuzzola
La cecaelia - Alexia Bianchini
Interview with the devil - Eleonora Pescarolo
Finché morte non ci unisca per sempre - Carla Marino
Viaggio verso te: fino all'anima - Manuel Malavenda
Il lamento perduto - Prisca Turazzi
Spring-heeled Jack, la genesi - Samantha Baldin
Il sogno di Eric - Eledie Eledhwen
Primavera a Parigi - Camilla Demontis
Una semplice questione di vendetta - Simone Brescia
Il drenatore - Lorenzo Crescentini
Gocce d'acqua salata - Crystal Shanesilver
Il buio dentro me - Anna Grasso
Una nuova vita per Violetta - Erika Bissoli
La sua voce in un respiro - Miriam Tocci
Cuore tenero - Erica Berselli
A un passo dalla morte - Daniele Imbornone
Imprevisti e sogni - Michael D. Acciaio
The curse of the desert - Stefano G. Muscolino
Duk, il folletto dispettoso - Angela Visalli

È con mio sommo piacere che vi presento uno dei progetti ai quali ho avuto la fortuna di contribuire. Questo concorso è stata una sfida per me, visto che non avevo mai avuto modo di cimentarmi nell'urban fantasy. Il bando del concorso indicava di raccontare dell'incontro fra un essere umano e una creatura chimerica - appartenente al genere "fantastico": la mia scelta è caduta sul tiefling, creatura che ai giocatori di ruolo è ben nota. Da questo tema è nata una raccolta interessante, che è appunto il volume che sto presentando in questo post, e che vi consiglio di acquistare e leggere ( al seguente indirizzo: http://www.lulu.com/spotlight/cluburbanfantasy )






venerdì 23 novembre 2012

A.T.L.A.S. - Coming Soon


Oggi volevo parlarvi di un piccolo progetto in proprio a cui sto lavorando (niente di "editorialmente" ufficiale, si intende). All'inizio doveva essere la raccolta di soli cinque racconti, ma poi ho deciso di ampliare e includere altri miei lavori (sempre di breve respiro). L'antologia sarà disponibile gratuitamente in formato pdf su questo blog, ma anche in versione cartacea (non gratuita) su ilmiolibro.it, probabilmente nei primi mesi dell'anno prossimo.
Il genere dei racconti sarà vario, anche se sarà il "surreale" a prevalere. 
Essendo in fase di lavorazione non posso aggiungere molti altri dettagli, ma cercherò di tenervi aggiornati sugli sviluppi di questo progetto. 







mercoledì 14 novembre 2012

Guida Galattica per gli Autostoppisti

Ora, è così bizzarramente improbabile che una cosa straordinariamente utile come il pesce Babele si sia evoluta per puro caso, che alcuni pensatori sono arrivati a vedere in ciò la prova finale e lampante della non-esistenza di Dio.
Le loro argomentazioni seguono pressappoco questo schema: “Mi rifiuto di dimostrare che esisto” dice Dio “perché la dimostrazione è una negazione della fede, senza la fede io non sono niente”.
“Ma” dice l’Uomo ” il pesce Babele è una chiara dimostrazione involontaria della tua esistenza, no? Non avrebbe mai potuto evolversi per puro caso. Esso dimostra che Tu esisti, e dunque, grazie a questa dimostrazione, Tu, per via di quanto Tu stesso asserisci a proposito delle dimostrazioni, non esisti. Q.E.D., Quod Erat Demonstrandum”.
“Povero me!” dice Dio. “Non ci avevo pensato!” e sparisce immediatamente in una nuvoletta di logica.



Arthur Dent è un uomo come un altro. 
Si sveglia una mattina con i postumi della sbornia e sembra non far caso al bulldozer fermo sul viale che porta alla sua casa. Si rade, fa colazione, esce e si sdraia davanti alle ruspe per evitare che gli demoliscano la casa per avere lo spazio necessario per costruire l'autostrada. 


Ford Prefect sembra un uomo come un altro. Ma non lo è affatto. Lui è infatti un alieno, proveniente da un pianeta che ruota intorno alla stella di Betelgeuse (per chi non lo sapesse, è una stella della costellazione di Orione), giunto sulla terra 15 anni prima per aggiornare la "Guida Galattica per gli Autostoppisti", uno dei libri più conosciuti dell'intero universo.  Ford Prefect arriva a convincere l'amico ad alzarsi e a raggiungerlo in un pub perché deve parargli urgentemente. Arthur Dent si lascia convincere e, mentre gli distruggono la casa, Ford Prefect gli dice la verità: lui è un alieno e la terra sta per essere distrutta. 
Un paio di minuti dopo, infatti, le astronavi Vogon invadono l'atmosfera terreste avvisando che quell'insignificante pianeta si trova nella traiettoria della nuova autostrada galattica e che per questo deve essere distrutta con effetto immediato ("ma come? l'avviso era solo a 4 anni luce da voi! è da mesi che è disponibile"). Prima che la terra venga distrutta, Ford Prefect (da perfetto autostoppista qual è ), trascina l'amico Arthur Dent su una navicella Vogon grazie ai cuochi che decidono di accogliere la loro richiesta di autostop. 

Questo è l'inizio di un'avventura che non si pone limiti nella surrealità, nell'improbabilità e nella completa (ma sana) follia. Dire che l'ho trovato geniale sarebbe riduttivo. Era da tempo che un libro non mi prendeva così da costringermi a finire un libro in sole tre ore. Non mi sono nemmeno azzardata a fare una pausa: questo è un libro che richiede una attenzione costante e soprattutto la continuità tanto reclamata da Poe. Solo immergendosi completamente si può apprezzare questo libro. Continuo a chiedermi come ho fatto ad aspettare tanto per leggerlo. Per fortuna, una volta tanto, la legge di murphy non ha influito e mi ha fatto trovare una edizione molto recente di questo libro in un negozio di libri usati  (a un euro!). 
Raramente mi trovo a divorare un libro. Forse perché sono abituata a tutt'altro tipo di libri che richiedono una attenzione solo per il lessico e la forma (tipo il Silmarillion). Questo libro invece ti DEVE scorrere addosso, altrimenti non riusciresti a seguire tutte le scene surreali e impreviste di cui questo libro è composto.
Scene che sembrano sconnesse fra loro, ma che nella logica (se di logica si può parlare) del libro si scoprono tutte collegate: non è infatti un'accozzaglia di cose senza senso e senza scopo. Certo, ha i suoi picchi di demenzialità, tipo che la tortura dei Vogon è data dalla lettura delle loro orrende poesie, ma non è mai volgare o incredibilmente stupido da non essere apprezzato. È una demenzialità geniale, come geniale - torno a ribadire - è tutto il resto.
Douglas Adams è stata una rivelazione per me. Ora voglio trovare il resto dei libri che compongono il ciclo, perché sono maledettamente curiosa di sapere come prosegue. 


"Addio e grazie di tutto il pesce!"



mercoledì 24 ottobre 2012

Storia dal Limbo - 24HIC 2011


STORIA DAL LIMBO

L'anno scorso ho avuto la malsana idea di partecipare alla 24 HIC organizzata a Villanova del Ghebbo. Quest'anno non ho potuto replicare a causa di motivi di salute, tuttavia presto ci sarà la presentazione del libro che raccoglie i lavori dell'anno scorso (compreso il mio, che è quello presentato di seguito.)
Fra l'altro, è stato il primo fumetto che abbia mai concluso xD






















martedì 9 ottobre 2012

L'uomo che venne dal futuro

L'uomo che venne dal futuro



Lo sconosciuto aprì debolmente gli occhi. Per metà il suo volto affondava ancora nella neve. Non appena incontrò il mio sguardo, ebbi l’impressione che le sue labbra si fossero dispiegate leggermente in un sorriso.«In che anno siamo?», fu la prima cosa che mi chiese.Rimasi per un attimo a fissarlo, attonita: di tutte le domande, quella era l’ultima che mi sarei aspettata da uno sconosciuto nudo e semisvenuto nel mio giardino.«Capisci quello che dico?», scandì allora più lentamente e solo allora mi resi conto del suo particolare accento: nulla che avessi sentito prima di quel momento.«Sì», mi decisi allora a rispondere. «Siamo nel 2011.»Lui si mise a ridere debolmente. «Ah!», esclamò, con un filo di voce. «Ha funzionato! Ci sono riuscito!»Fu l’ultima cosa che disse, prima di perdere nuovamente conoscenza.
"Nuovo" progetto a lungo termine! (:
 
 

lunedì 8 ottobre 2012

Pensa se - The Labyrinth Project

- Pensa se potessimo avere dei figli, un giorno.- 
Con la coda dell'occhio, vidi Max, che sonnecchiava con il capo appoggiato alla mia schiena, aprire gli occhi e rivolgermi un'occhiata contrariata. - Jen... -, fece per rimproverarmi, ma lo interruppi.
- Va tutto bene, Western. Reggimi il gioco. -
Nel vedere il mio sorriso, lui si tranquillizzò. Richiuse gli occhi con un sospiro. - D'accordo, doc. Ci sto pensando. - 
- Ottimo. Pensa se portassimo nostra figlia al parco e... -
- Un momento, perchè "figlia"? Non potrebbe essere un maschio? -
- No. Sono certa che se potessimo avere un figlio, sarebbe una bambina - 
- Come fai a esserne sicura? -
- Non puntualizzare. Lo sono e basta. - 
Max alzò le mani e ridacchiò. - Mi arrendo. -
- La stai immaginando? - 
- Sì. È meravigliosa.-
Chiusi il libro che stavo leggendo, girandomi su me stessa per mettermi supina, in modo che il suo capo poggiasse sul mio ventre. Gli passai la mano fra i capelli. Se li era fatti crescere. Socchiuse gli occhi e un sorriso triste comparve sulle sue labbra.
- Jen, sarebbe bello, ma... -
- Ma non è possibile, lo so bene. Non preoccuparti. - 
I suoi occhi azzurri indugiarono sul parco che ci circondava, poi su di me. Temevo stesse per farmi la solita paternale, per cui appoggiai la testa sull'erba e rivolsi lo guardo verso il cielo. 
- Da quando cavolo siamo diventati così sentimentalisti? - dissi, ridendo.
- La convivenza deve averci ammorbidito!-, asserì lui, unendosi alla mia risata. 

domenica 23 settembre 2012

Racconti e work in progress

Lo ammetto, sono stata parecchio assente: anche perché questo blog, in base alle informazioni datemi da blogger, è letto da statunitensi e inglesi (inglesi, sappiate che vi amo e che vorrei diventare vostra connazionale)
In ogni caso, avendo bisogno di riordinare le idee, ho deciso di pubblicare la lista dei racconti a cui ho lavorato/sto lavorando anche in vista della realizzazione di "ATLAS". Della serie "sì, sto perdendo troppo tempo con i romanzi e ho bisogno anche di dedicarmi a lavori a breve respiro."

Lista dei racconti terminati:

1. Panico da foglio bianco
Che cosa succede quando uno scrittore - in questo caso scrittrice - finisce nel mondo che ha creato, a faccia a faccia con i suoi personaggi? 
Questo racconto è attualmente pubblicato nella raccolta a cura di Beniamino Soprano e Antonio Schiena "Roba da scrittori - l'ombra dell'ignoto."

2. Interview with the devil
In questo omaggio alla Rice, un giornalista viene chiamato alla presenza di un misterioso personaggio che si rivela essere qualcosa di diverso dal semplice uomo. 
Questo racconto è arrivato al quinto posto del concorso "Stirpe Chimerica" indetto da Angela Visalli nel blog "Club Urban Fantasy", e presto uscirà la raccolta "Stirpe Chimerica - volume 1."

3. Leave the Bourbon on the shelf (Murder Trilogy, part 1)
Un amore finito che porta un uomo alla pazzia.
Ispirato alla famosa Murder Trilogy, la trilogia di canzoni (Leave the Bourbon on the Shelf - Midnight Show - Jenny was a friend of mine) della band di Las Vegas "The Killers". Pubblicato nel gruppo "Arte Scritta" su DeviantArt

4. Le rovine di Alessandria (Alexandria's Ruins)
Un custode e un'infinita biblioteca. Un registro e un libro mancante.
Esperimento ispirato a Borges, sul tema della biblioteca e del labirinto.
Presto sarà pubblicato nella raccolta "Various - vol.1" di Prisca Turazzi.  

Racconti in fase di lavorazione

5. Il Marchio
L'esecuzione di un assassino dovrebbe segnare la fine di un incubo: in questo caso, diviene l'inizio di una guerra civile. 
Il Marchio è una storia ambientata nell'universo di Naltatis (uno dei miei romanzi wip), nella Naltatis della Prima Era. La protagonista è Freyna (che in futuro sarà chiamata da tutti "Nayra"), l'eroina di cui le leggende dell'Isola parleranno nei secoli successivi.

6. Labyrìnthos
Un infinito carcere di pietra e una creatura chiusa in esso.
Altro esperimento dedicato a Borges

7. L'ospite indesiderato (The Unwelcome Guest)
Uno scrittore in piena crisi si ritrova licenziato e rimpiazzato da un nuovo "fenomeno letterario". Nel tentativo di riscattarsi, alla sua porta si presenterà uno dei suoi peggiori incubi: un uomo che lo accusa di avergli rubato la storia. 
Ispirato a "Secret Window" di Stephen King.

Altri lavori in progress

Romanzi:
- Naltatis, volume primo
- The Labyrinth Project
- Bentornati a Mìseriville
- L'effetto farfalla (titolo provvisorio)



venerdì 27 luglio 2012

Progetti e Pubblicazioni

È ora di mettere un po' di ordine ai progetti/pubblicazioni a cui sto partecipando/voglio partecipare/ho partecipato


"Che ci fai su internet? Mettiti al lavoro!"

Pubblicazioni
- "Roba da Scrittori - L'ombra dell'ignoto". Antologia di 100 racconti ad opera di Antonio Schiena e Beniamino Soprano. Racconto: "Panico da foglio bianco".
- "Stirpe Chimerica - vol.1" Antologia (ancora in fase di lavorazione) a cura di Angela Visalli, Stefano Muscolino e Michael Rigamonti. Racconto: "Interview with the devil", quinto classificato.


Work in Progress
- "Il Marchio". Racconto ambientato nell'universo "Naltatis", esclusiva per l'antologia - in fase di lavorazione- di Prisca Turazzi.

Revisioni/Correzioni/Progetti 
- Bentornati a Mìseriville. Puntata numero uno: Amnesia.
- Naltatis - volume primo. Revisione capitolo cinque
- The Labyrinth Project Phase 01. Primo capitolo, in fase di lavorazione.

Wish to:
- Partecipazione all'antologia "serial killers"

Altro:
- Racconto a più mani, genere: horror. In fase di lavorazione

Dove potete trovarmi

Eleonora is everywhere!
Suona più come una minaccia che come altro (primo passo per la conquista del mondo è la conquista di internet!)

Blog Tumblr: www.sherit-maatkara.tumblr.com
Più che altro è un viaggio attraverso il meraviglioso mondo delle fandom d'ogni genere. Di solito è il luogo in cui posto schizzi-disegni incompleti per evitare di intasare il mio account deviantArt di porcherie varie.


Pagina DeviantArt: www.sherit-maatkara.deviantart.com
Se la scrittura è la passione primaria, mi esercito anche nel disegno e nella realizzazione di fumetti. 


Writer's Dream: Account "Eleonora P."
Purtroppo, la mancanza di tempo per applicarmi mi impedisce di essere più presente, ma se cercate il parere di altri scrittori o aspiranti tali è il luogo giusto: Writer's Dream permette il confronto diretto con altre persone, il che è il modo migliore per maturare e far maturare le proprie idee-opere.


Account LiberArti - Social Reader Writer Artist
Nasce una nuova iniziativa che permette l'incontro fra artisti-lettori-scrittori che mira all'internazionalità. Ho deciso di pubblicare "Bentornati a Mìseriville" anche su quella piattaforma! 


Ci si vede-incontra-confronta in giro, gente! c:















lunedì 11 giugno 2012

Bentornati a Mìseriville: la serie

Ho deciso di intraprendere una sfida con me stessa. Una storia a episodi, a puntate, come una serie televisiva. In realtà non differisce molto dallo scrivere un libro, se lo si divide in capitoli, ma almeno mi permette di pensare con calma allo sviluppo della storia, senza pensare al numero di pagine massime o al numero di capitoli massimi da scrivere. 

BENTORNATI A MISERIVILLE
Bentornati a Mìseriville nasce molti anni fa, con la stessa modalità: un racconto horror/surreale episodico per una rivista scolastica. Non mi venne chiesto un tema particolare e per la prima volta decisi di indagare qualcosa che non avevo ancora indagato: l'irrazionale. Non scriverò sinossi o altro, anche perché la storia che è un work in progress potrebbe imboccare vie che in passato non ho avuto modo di esplorare, rendendola più matura di quanto non fosse la prima versione. 


Link per il prologo: Bentornati a Miseriville: Prologo
Nel caso in cui voleste lasciare commenti sulla storia, per quanto riguarda il Prologo potete lasciare i commenti sotto questo post. Per i commenti riguardanti gli altri capitoli, saranno da mettere sotto il post corrispondente. Troverete tutti i file disponibili nella sezione "Bentornati a Mìseriville" che si trova sulla barra in alto del blog e i collegamenti ai post dove lasciare i commenti.

Non mi resta che augurarvi buona lettura!

mercoledì 6 giugno 2012

L'uomo dell'autunno


"Garrett, sa perché le ho fatto una cosa simile? Perché lei ha bruciato i libri di Poe senza averli realmente letti. Lei si è accontentato del parere di altri, secondo i quali bisognava darli alle fiamme. Diversamente, si sarebbe accorto di quello che le stavo preparando, pochi minuti fa, scendendo qui sotto. L'ignoranza è fatale, signor Garrett."
Ray Bradbury, Usher II - Cronache Marziane

Il mio primo approccio a Bradbury avvenne anni fa. Sulla antologia scolastica di una mia amica, trovai uno dei racconti della raccolta "Cronache Marziane", intitolato "Usher II", con ovvio riferimento alle opere del grande Poe. Sapete quei brani che non leggi a scuola e che rimangono inesplorati fra le pagine dei testi scolastici? Ecco. Quando cominciai a leggerlo, notai con sorpresa che si trattava di fantascienza. Che c'entra Poe con la fantascienza, direte voi: eppure Bradbury ha saputo fondere questi argomenti apparentemente incompatibili in modo magistrale. Ed io, affascinata da questo nuovo mondo, mi innamorai delle sue parole. Da lì fu un passo breve scorprire il meraviglioso mondo creato da Ray Bradbury, celato fra le pagine di un angosciante ma alquanto spaventosamente veritiero Fahrenheit 451 e la conquista di Marte delle Cronache Marziane.
Ovviamente il mio parere non ha alcuna importanza, né pretende di averla. Questo mio post vuole solo omaggiare, nel suo piccolo, un gigante della letteratura che è stato per me molto importante, un gigante che ha adempiuto allo scopo primario di ogni Scrittore che si rispetti: entrare nel cuore di ogni lettore. E restarci.

R.I.P. Ray Bradbury
6 - 6 - 2012

martedì 8 maggio 2012

Jack in the Box - Project


Jack in the Box: Project è rinato!
A volte ritornano. Ed è proprio questo il caso di una mia vecchia storia dal sapore dolce amaro (un momento, tutte le mie storie hanno un sapore dolce amaro) non ambientato in un altro mondo, senza fringe-science né niente. Per una volta, ho voluto raccontare la vita così com'è (non la mia, per fortuna), la vita spezzata di due fratelli che cercano di inseguire un sogno. Questo progetto era nato tanto tempo fa per essere un fumetto, ma dopo lo storyboard della prima "puntata" è naufragato tutto. Riprendendo in mano quello storyboard, ho deciso che la storia meritava di essere ripresa: ed ecco, Jack in the Box è rinato (anche se non so se manterrò effetivamente questo nome).

Jack in the Box parla del tentativo di recuperare una vita costellata di episodi gravi e devastanti (la morte dei genitori, gli abusi e i maltrattamenti dello zio, dipendenza da droga e un tentativo di suicidio) attraverso il sogno di formare una band. Ma dimenticare il passato non è qualcosa di semplice, e nonostante le difficoltà fino a quel momento affrontate sembra che la vita non abbia smesso di porre ostacoli sul cammino di questi due fratelli, fino al tragico epilogo della storia.
L'immagine dovrebbe essere abbastanza esplicativa dell'assenza di un happy ending, almeno, non nel senso pieno di happy ending. 

Presto uploaderò su questo blog le pagine dell'episodio iniziale di questo fumetto, ancora in fase di storyboard. Tenetevi aggiornati per saperne di più!

Maat



mercoledì 2 maggio 2012

Inattività

Qual misfatto. Mi rendo conto che in due - tre mesi i post sono stati assai pochi. E ora con esami e lavoro e cose da scrivere dubito di poter avere più tempo per aggiornare questo blog - aargh.
In ogni caso, sto lavorando a varie cose fra cui:
- Mìseriville (che presto ricomparirà e sarà scaricabile)
- Il banner dedicato agli eroi di Naltatis (per capire cos'è, vi invito ad andare nell'apposita sezione)
- Un racconto per un concorso (devo ancora decidermi se caricarlo qui o meno, ma credo di no)
- Quattro immagini promozionali per The Labyrinth Project.
- E prima di tutto un post su come NON creare un protagonista (contro Mary Sue e Gary Stu) con la partecipazione di Richard Stu (ehm, volevo dire Rahl).
Insomma, spero di poter caricare queste (e altre cose) una ad una e non intasare tutto subito. Ci vedremo tra un po' di tempo, però, temo.

Adieu!

Intanto mi faccio bacchettare un po' da Ninive per la stesura. Questa civetta è una schiavista!

giovedì 5 aprile 2012

Perché il bad guy è il bad guy

Folle di scrittori o aspiranti tali, me compresa, che vanno in panico alla fatidica domanda.
"Perché il cattivo è cattivo?"


Una domanda più che legittima, ma se riflettete bene vi renderete conto che la maggior parte dei cattivi è così senza alcuna motivazione.

"Perché è cattivo?"
"Perché sì"

E se anche hanno una motivazione, hanno la motivazione più banale del mondo e in ogni caso non sanno dare spiegazioni.

"Perché sei cattivo?"
"Perché voglio conquistare il mondo!"
"E perché?"
"Come perché? Perché sì!"

Punto e capo, dunque.
Così non va. Bisogna difenderli questi personaggi "kattivi"! Io mi pongo alla difesa del kattivo: no al colesterlo, sì ai kattivi!
Quello che voglio dire è che la gente, scrittori in primis, non considera i cattivi. La psicologia dei "cattivi" è uno dei primi elementi che si tende a mettere da parte, ignorare. Cosa serve caratterizzare una persona psicologicamente che tanto non porta alla immedesimazione il lettore? Che cosa serve dare spessore ad un personaggio che comunque starà sulle scatole a tutti?
Serve, serve. Serve eccome!

Psicologia dei "kattivi": dar loro una motivazione
La psicologia dei "cattivi" è un meraviglioso universo sottovalutato.
Innanzi tutto, bisogna dare ai "cattivi" una motivazione che sia una motivazione! Non fermatevi ai soliti cliché della "sete di potere" o "del desiderio di comandare". I "kattivi" non sono nati "kattivi", lo sono diventati. Per quale motivo? Costruite loro un background, per l'amor del cielo! Abusi infantili? Pestando il loro pesciolino rosso hanno improvvisamente compreso che a loro piace uccidere?
Non è necessario che voi raccontiate il loro background, ma è necessario costruirlo perché sono gli eventi del passato che lo spingono ad agire nel presente della vostra storia. Non è lavoro sprecato, credetemi.

Non è tutto bianco o tutto nero.
Esiste il grigio. Nel senso, non affibbiate ai vostri poveri "kattivi" solamente qualità negative: persone tutte negative o tutte positive non esistono (non nella realtà. Quindi questo discorso vale anche per il protagonista, ma di questo si parlerà in un altro articolo): non abbiate paura a far mostrare loro qualche lato umano, qualche debolezza: paradossalmente, questo rinforza il personaggio. Ad esempio, l'antagonista può avere una passione viscerale per l'opera lirica, oppure può avere una donna di cui è innamorato. Insomma, esistono tante piccole cose che potete attribuire loro, senza sminuire la "kattiveria" dei vostri antagonisti.

I cattivi non sono stupidi. Date loro un po' di dignità.
Mi imbatto sempre in storie in cui i cattivi sono proprio stupidi e il protagonista - stupido anche lui - riesce a fargliela sempre sotto il naso. Non va bene così. Cattivo non è sinonimo di stupido. I cattivi hanno una loro dignità e di sicuro questa salterà fuori quando comincerete a caratterizzarlo come si deve.
Vi faccio un esempio: stiamo parlando di un fantasy. Il kattivo di turno è il tiranno, da dieci anni spadroneggia sul regno, uccidendo a destra a manca; gruppi di resistenza non sono mai riusciti a colpirlo. Arriva il primo cretino che si infila nel Palazzo e gli stacca la testa con la spada, trovando i corridoi del palazzo privi di guardie. Vissero tutti felici e contenti. Oppure, ben sapendo di essere il cattivo più cattivo del regno, si mette a passeggiare fra i boschi e i ribelli possono così trafiggerlo con una freccia (è ancora più grave se non pensano nemmeno a colpirlo quando è così vulnerabile). Insomma, NO! Un cattivo non si espone così, a meno che non abbia la garanzia di uscirne incolume: non ho mica regnato dieci anni per farmi uccidere in modo così stupido, no?
Il vostro antagonista non può essere celebroleso, altrimenti non avrebbe spadroneggiato per dieci anni (anche se...).
E in ogni caso, evitate nomignoli stupidi, tipo "Galbatorix". Date loro un po' di dignità o fateli suicidare all'inizio della storia, dopo aver lasciato un biglietto con scritto:
"Non posso vivere con la consapevolezza di essere "un kattivo" poco approfondito e dal nome ridicolo."


God saves the bad guys!


venerdì 16 marzo 2012

Servimi il cielo

Ogni volta ricominciare daccapo con un blog è faticoso. Scegli gli sfondi, scegli i font, scegli i gadget, che cosa scrivere, mettere a posto il tuo profilo: insomma è una noia. Nonostante tutto, questo è terzo blog che la sottoscritta - in un attacco di pazzia - ha deciso di aprire. Di che cosa parlerà? Parlerà di me. Parlerà delle mie creazioni, delle mie idee, della mia mente. Tutto questo sotto il patrocinio della mia ritrovata alleata - scusate, padrona - Ninive che sovrintenderà ogni mia creazione e ogni mio post.
Ed io chi sono? Non mi piace darmi delle etichette, se devo essere sincera, ma per amore di una semplificazione vi dirò in breve che cosa mi piace: la scrittura, il disegno, la musica, l'astronomia e l'archeologia : di interessi ne ho molti di più, ma questi posso definirli senza dubbi i pilastri della mia persona, i punti cardinali per orientarvi all'interno della mia mente.

Allacciatevi le cinture e buon viaggio! - e anche "buona fortuna", ne avrete molto bisogno.
(Non preoccupatevi, Ninive e Shal proteggono il vostro cammino.)