Pagine

mercoledì 6 giugno 2012

L'uomo dell'autunno


"Garrett, sa perché le ho fatto una cosa simile? Perché lei ha bruciato i libri di Poe senza averli realmente letti. Lei si è accontentato del parere di altri, secondo i quali bisognava darli alle fiamme. Diversamente, si sarebbe accorto di quello che le stavo preparando, pochi minuti fa, scendendo qui sotto. L'ignoranza è fatale, signor Garrett."
Ray Bradbury, Usher II - Cronache Marziane

Il mio primo approccio a Bradbury avvenne anni fa. Sulla antologia scolastica di una mia amica, trovai uno dei racconti della raccolta "Cronache Marziane", intitolato "Usher II", con ovvio riferimento alle opere del grande Poe. Sapete quei brani che non leggi a scuola e che rimangono inesplorati fra le pagine dei testi scolastici? Ecco. Quando cominciai a leggerlo, notai con sorpresa che si trattava di fantascienza. Che c'entra Poe con la fantascienza, direte voi: eppure Bradbury ha saputo fondere questi argomenti apparentemente incompatibili in modo magistrale. Ed io, affascinata da questo nuovo mondo, mi innamorai delle sue parole. Da lì fu un passo breve scorprire il meraviglioso mondo creato da Ray Bradbury, celato fra le pagine di un angosciante ma alquanto spaventosamente veritiero Fahrenheit 451 e la conquista di Marte delle Cronache Marziane.
Ovviamente il mio parere non ha alcuna importanza, né pretende di averla. Questo mio post vuole solo omaggiare, nel suo piccolo, un gigante della letteratura che è stato per me molto importante, un gigante che ha adempiuto allo scopo primario di ogni Scrittore che si rispetti: entrare nel cuore di ogni lettore. E restarci.

R.I.P. Ray Bradbury
6 - 6 - 2012

Nessun commento:

Posta un commento