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lunedì 8 ottobre 2012

Pensa se - The Labyrinth Project

- Pensa se potessimo avere dei figli, un giorno.- 
Con la coda dell'occhio, vidi Max, che sonnecchiava con il capo appoggiato alla mia schiena, aprire gli occhi e rivolgermi un'occhiata contrariata. - Jen... -, fece per rimproverarmi, ma lo interruppi.
- Va tutto bene, Western. Reggimi il gioco. -
Nel vedere il mio sorriso, lui si tranquillizzò. Richiuse gli occhi con un sospiro. - D'accordo, doc. Ci sto pensando. - 
- Ottimo. Pensa se portassimo nostra figlia al parco e... -
- Un momento, perchè "figlia"? Non potrebbe essere un maschio? -
- No. Sono certa che se potessimo avere un figlio, sarebbe una bambina - 
- Come fai a esserne sicura? -
- Non puntualizzare. Lo sono e basta. - 
Max alzò le mani e ridacchiò. - Mi arrendo. -
- La stai immaginando? - 
- Sì. È meravigliosa.-
Chiusi il libro che stavo leggendo, girandomi su me stessa per mettermi supina, in modo che il suo capo poggiasse sul mio ventre. Gli passai la mano fra i capelli. Se li era fatti crescere. Socchiuse gli occhi e un sorriso triste comparve sulle sue labbra.
- Jen, sarebbe bello, ma... -
- Ma non è possibile, lo so bene. Non preoccuparti. - 
I suoi occhi azzurri indugiarono sul parco che ci circondava, poi su di me. Temevo stesse per farmi la solita paternale, per cui appoggiai la testa sull'erba e rivolsi lo guardo verso il cielo. 
- Da quando cavolo siamo diventati così sentimentalisti? - dissi, ridendo.
- La convivenza deve averci ammorbidito!-, asserì lui, unendosi alla mia risata. 

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