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mercoledì 14 novembre 2012

Guida Galattica per gli Autostoppisti

Ora, è così bizzarramente improbabile che una cosa straordinariamente utile come il pesce Babele si sia evoluta per puro caso, che alcuni pensatori sono arrivati a vedere in ciò la prova finale e lampante della non-esistenza di Dio.
Le loro argomentazioni seguono pressappoco questo schema: “Mi rifiuto di dimostrare che esisto” dice Dio “perché la dimostrazione è una negazione della fede, senza la fede io non sono niente”.
“Ma” dice l’Uomo ” il pesce Babele è una chiara dimostrazione involontaria della tua esistenza, no? Non avrebbe mai potuto evolversi per puro caso. Esso dimostra che Tu esisti, e dunque, grazie a questa dimostrazione, Tu, per via di quanto Tu stesso asserisci a proposito delle dimostrazioni, non esisti. Q.E.D., Quod Erat Demonstrandum”.
“Povero me!” dice Dio. “Non ci avevo pensato!” e sparisce immediatamente in una nuvoletta di logica.



Arthur Dent è un uomo come un altro. 
Si sveglia una mattina con i postumi della sbornia e sembra non far caso al bulldozer fermo sul viale che porta alla sua casa. Si rade, fa colazione, esce e si sdraia davanti alle ruspe per evitare che gli demoliscano la casa per avere lo spazio necessario per costruire l'autostrada. 


Ford Prefect sembra un uomo come un altro. Ma non lo è affatto. Lui è infatti un alieno, proveniente da un pianeta che ruota intorno alla stella di Betelgeuse (per chi non lo sapesse, è una stella della costellazione di Orione), giunto sulla terra 15 anni prima per aggiornare la "Guida Galattica per gli Autostoppisti", uno dei libri più conosciuti dell'intero universo.  Ford Prefect arriva a convincere l'amico ad alzarsi e a raggiungerlo in un pub perché deve parargli urgentemente. Arthur Dent si lascia convincere e, mentre gli distruggono la casa, Ford Prefect gli dice la verità: lui è un alieno e la terra sta per essere distrutta. 
Un paio di minuti dopo, infatti, le astronavi Vogon invadono l'atmosfera terreste avvisando che quell'insignificante pianeta si trova nella traiettoria della nuova autostrada galattica e che per questo deve essere distrutta con effetto immediato ("ma come? l'avviso era solo a 4 anni luce da voi! è da mesi che è disponibile"). Prima che la terra venga distrutta, Ford Prefect (da perfetto autostoppista qual è ), trascina l'amico Arthur Dent su una navicella Vogon grazie ai cuochi che decidono di accogliere la loro richiesta di autostop. 

Questo è l'inizio di un'avventura che non si pone limiti nella surrealità, nell'improbabilità e nella completa (ma sana) follia. Dire che l'ho trovato geniale sarebbe riduttivo. Era da tempo che un libro non mi prendeva così da costringermi a finire un libro in sole tre ore. Non mi sono nemmeno azzardata a fare una pausa: questo è un libro che richiede una attenzione costante e soprattutto la continuità tanto reclamata da Poe. Solo immergendosi completamente si può apprezzare questo libro. Continuo a chiedermi come ho fatto ad aspettare tanto per leggerlo. Per fortuna, una volta tanto, la legge di murphy non ha influito e mi ha fatto trovare una edizione molto recente di questo libro in un negozio di libri usati  (a un euro!). 
Raramente mi trovo a divorare un libro. Forse perché sono abituata a tutt'altro tipo di libri che richiedono una attenzione solo per il lessico e la forma (tipo il Silmarillion). Questo libro invece ti DEVE scorrere addosso, altrimenti non riusciresti a seguire tutte le scene surreali e impreviste di cui questo libro è composto.
Scene che sembrano sconnesse fra loro, ma che nella logica (se di logica si può parlare) del libro si scoprono tutte collegate: non è infatti un'accozzaglia di cose senza senso e senza scopo. Certo, ha i suoi picchi di demenzialità, tipo che la tortura dei Vogon è data dalla lettura delle loro orrende poesie, ma non è mai volgare o incredibilmente stupido da non essere apprezzato. È una demenzialità geniale, come geniale - torno a ribadire - è tutto il resto.
Douglas Adams è stata una rivelazione per me. Ora voglio trovare il resto dei libri che compongono il ciclo, perché sono maledettamente curiosa di sapere come prosegue. 


"Addio e grazie di tutto il pesce!"



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