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venerdì 23 novembre 2012

A.T.L.A.S. - Coming Soon


Oggi volevo parlarvi di un piccolo progetto in proprio a cui sto lavorando (niente di "editorialmente" ufficiale, si intende). All'inizio doveva essere la raccolta di soli cinque racconti, ma poi ho deciso di ampliare e includere altri miei lavori (sempre di breve respiro). L'antologia sarà disponibile gratuitamente in formato pdf su questo blog, ma anche in versione cartacea (non gratuita) su ilmiolibro.it, probabilmente nei primi mesi dell'anno prossimo.
Il genere dei racconti sarà vario, anche se sarà il "surreale" a prevalere. 
Essendo in fase di lavorazione non posso aggiungere molti altri dettagli, ma cercherò di tenervi aggiornati sugli sviluppi di questo progetto. 







mercoledì 14 novembre 2012

Guida Galattica per gli Autostoppisti

Ora, è così bizzarramente improbabile che una cosa straordinariamente utile come il pesce Babele si sia evoluta per puro caso, che alcuni pensatori sono arrivati a vedere in ciò la prova finale e lampante della non-esistenza di Dio.
Le loro argomentazioni seguono pressappoco questo schema: “Mi rifiuto di dimostrare che esisto” dice Dio “perché la dimostrazione è una negazione della fede, senza la fede io non sono niente”.
“Ma” dice l’Uomo ” il pesce Babele è una chiara dimostrazione involontaria della tua esistenza, no? Non avrebbe mai potuto evolversi per puro caso. Esso dimostra che Tu esisti, e dunque, grazie a questa dimostrazione, Tu, per via di quanto Tu stesso asserisci a proposito delle dimostrazioni, non esisti. Q.E.D., Quod Erat Demonstrandum”.
“Povero me!” dice Dio. “Non ci avevo pensato!” e sparisce immediatamente in una nuvoletta di logica.



Arthur Dent è un uomo come un altro. 
Si sveglia una mattina con i postumi della sbornia e sembra non far caso al bulldozer fermo sul viale che porta alla sua casa. Si rade, fa colazione, esce e si sdraia davanti alle ruspe per evitare che gli demoliscano la casa per avere lo spazio necessario per costruire l'autostrada. 


Ford Prefect sembra un uomo come un altro. Ma non lo è affatto. Lui è infatti un alieno, proveniente da un pianeta che ruota intorno alla stella di Betelgeuse (per chi non lo sapesse, è una stella della costellazione di Orione), giunto sulla terra 15 anni prima per aggiornare la "Guida Galattica per gli Autostoppisti", uno dei libri più conosciuti dell'intero universo.  Ford Prefect arriva a convincere l'amico ad alzarsi e a raggiungerlo in un pub perché deve parargli urgentemente. Arthur Dent si lascia convincere e, mentre gli distruggono la casa, Ford Prefect gli dice la verità: lui è un alieno e la terra sta per essere distrutta. 
Un paio di minuti dopo, infatti, le astronavi Vogon invadono l'atmosfera terreste avvisando che quell'insignificante pianeta si trova nella traiettoria della nuova autostrada galattica e che per questo deve essere distrutta con effetto immediato ("ma come? l'avviso era solo a 4 anni luce da voi! è da mesi che è disponibile"). Prima che la terra venga distrutta, Ford Prefect (da perfetto autostoppista qual è ), trascina l'amico Arthur Dent su una navicella Vogon grazie ai cuochi che decidono di accogliere la loro richiesta di autostop. 

Questo è l'inizio di un'avventura che non si pone limiti nella surrealità, nell'improbabilità e nella completa (ma sana) follia. Dire che l'ho trovato geniale sarebbe riduttivo. Era da tempo che un libro non mi prendeva così da costringermi a finire un libro in sole tre ore. Non mi sono nemmeno azzardata a fare una pausa: questo è un libro che richiede una attenzione costante e soprattutto la continuità tanto reclamata da Poe. Solo immergendosi completamente si può apprezzare questo libro. Continuo a chiedermi come ho fatto ad aspettare tanto per leggerlo. Per fortuna, una volta tanto, la legge di murphy non ha influito e mi ha fatto trovare una edizione molto recente di questo libro in un negozio di libri usati  (a un euro!). 
Raramente mi trovo a divorare un libro. Forse perché sono abituata a tutt'altro tipo di libri che richiedono una attenzione solo per il lessico e la forma (tipo il Silmarillion). Questo libro invece ti DEVE scorrere addosso, altrimenti non riusciresti a seguire tutte le scene surreali e impreviste di cui questo libro è composto.
Scene che sembrano sconnesse fra loro, ma che nella logica (se di logica si può parlare) del libro si scoprono tutte collegate: non è infatti un'accozzaglia di cose senza senso e senza scopo. Certo, ha i suoi picchi di demenzialità, tipo che la tortura dei Vogon è data dalla lettura delle loro orrende poesie, ma non è mai volgare o incredibilmente stupido da non essere apprezzato. È una demenzialità geniale, come geniale - torno a ribadire - è tutto il resto.
Douglas Adams è stata una rivelazione per me. Ora voglio trovare il resto dei libri che compongono il ciclo, perché sono maledettamente curiosa di sapere come prosegue. 


"Addio e grazie di tutto il pesce!"