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martedì 12 febbraio 2013

30 Giorni di Libri #07


30 GIORNI DI LIBRI



#07: IL LIBRO CHE TI DESCRIVE



Ho pensato molto a che libro potesse descrivermi. Di solito le mie letture riguardano mondi in cui a fatica ci si può immedesimare e dichiarare "sì, questo libro mi descrive."
Poi mi sono resa conto, rifacendo la lista dei miei libri preferiti, che effettivamente dei libri che mi descrivono ci sono. L'altro libro lo tratterò nel punto in cui c'è scritto "Un personaggio che ti descrive", quindi non lo tratterò anche qui.
Chiedi alla polvere è sostanzialmente la storia di uno scrittore emergente, Arturo Bandini, figlio di immigrati di origine italiana che negli anni 50 si stabiliscono in america. John Fante è passato per decenni in sordina, riscoperto e portato alla ribalta da Charles Bukowski. 
Perché rappresenti molto uno scrittore, è facile intuirlo. Arturo Bandini altri non è che l'alter-ego di John Fante stesso e, in senso traslato, l'alter-ego di tutti gli scrittori anche odierni. I sogni ad occhi aperti, gli interi film mentali in cui lui immagina di dare le risposte in un'intervista, i giorni passati nell'attesa della risposta per una pubblicazione. Insomma, il contesto storico ci riporta indietro di decenni, ma la figura di Arturo Bandini, come scrittore, è a mio parere ancora odierna.
Oltre a questo, il libro tratta di altri temi: tratta del peso di una inferiorità sociale, data dall'essere un immigrato straniero nel suolo americano. Tratta di un amore burrascoso con una cameriera messicana, Camilla, che in realtà l'amore verso Bandini non l'ha mai provato. In una vita che lui avrebbe voluto perfetta come la trama di un romanzo a lieto fine ma che si rivela essere tutt'altro che perfetta, arrivato alla pubblicazione di un romanzo ma  alla fine improvvisa di un amore mai esistito, Arturo Bandini dedica una copia del suo romanzo a Camilla e la scaglia nel deserto.
Chiedi alla polvere. 
Perché mi rappresenta? Perché mostra la divisione a cui noi scrittori siamo sottoposti. Io personalmente mi sento divisa fra la volontà di vivere in un mondo perfetto, che poi è quello dei libri che creo, o se non perfetto dove ho il completo controllo, mentre la realtà è un luogo pieno di casualità e noi rimbalziamo da un evento all'altro senza avere un effettivo controllo. E il più delle volte, i nostri film mentali si devono scontrare con la dura realtà.

..e la biblioteca con i grossi nomi degli scaffali, il vecchio Dreiser, il vecchio Mencken, tutta la banda riunita che andavo a riverire. Salve Dreiser, ehi Mencken, ciao a tutti, c'è un posto anche per me nel settore della B, B come Baldini, stringetevi un po', fate posto ad Arturo Bandini. Mi sedevo al tavolo e guardavo verso il punto in cui avrebbero messo il mio libro, proprio lì, vicino ad Arnold Bennett; niente di speciale quell'Arnold Bennett, ma ci sarei stato io a tenere alto l'onore delle B, io, il vecchio Arturo Bandini, uno della banda.






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