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domenica 2 marzo 2014

Opinioni scrittevoli - sul fantastico in Italia

Scrivo questo articolo di getto, anche per mantenere vivo questo piccolo angolo di web - che dal 30 dicembre non ha visto l'ombra di un post. Premetto che sono pesantemente raffreddata e il mal di testa non mi dà tregua, quindi chiedo venia per tutte le frasi nonsense e gli eventuali errori grammatical-ortografici che troverete in questo post.
Premessa a parte, volevo prendere spunto da una mia personale esperienza per fare una assai poco professionale considerazione sul genere fantastico qui in Italia. Sì, perché è opinione comune nell'italiano medio, come pure nei colleghi scribacchini/scrittori, che il genere fantastico sia una merda.
Proprio così, è inutile che ci giriamo attorno o che usiamo eufemismi inutili. Qui si pensa che il genere fantastico sia un genere alla portata di tutti, che chiunque possa scrivere un romanzo fantasy o fantascientifico, per non parlare di tutti i sottogeneri. Prova ne è che molti si prendono un annetto per scrivere un romanzetto fantasy da quattro soldi, con un pizzico di mezzelfi assassini che mai guastano, magari che portano nomi che sono nomi comuni scritti al contrario ( e infatti d'ora in poi l'elfo Oiram diventerà il santo patrono delle cazzate), e con un'autopubblicazione su amazon dichiarino di essere i novelli Tolkien o Martin.
Ormai vige il motto "Tanto è fantasy" e di cavolate illeggibili e malpensate ne è pieno il web.
Ma davvero basta a considerare il genere fantastico una merda?
La domanda è retorica, ma comunque meglio esplicitare la risposta: No. Non è giustificabile il quantitativo mostruoso di pregiudizi contro i romanzi che appartengono a questa branchia. Ogni volta che mi dicono che è tutta esagerazione, li invito cordialmente a leggere i commenti nella pagina di Masterpiece, l'infame - a mio parere- talent show sugli scrittori (in cui veniamo dipinti come degli esseri mitologici pieni di qualsivoglia fobia, soprattutto quella sociale, che vivono completamente distaccati dalla realtà. Dei casi umani, insomma.)
Anyway, per tornare in tema, c'era una sfilza tremenda di commenti su come "dai, ma il fantastico? Non è un genere impegnato! Tutti possono scrivere una storia fantastica".
Un mio compaesano era arrivato addirittura a dirmi: "Il fantastico? Pff facile scrivere fantastico quando puoi inventare! più difficile è scrivere di temi politici. QUESTA è vera narrativa!" Per poi essere scartato da millemila case editrici.
No, no, no e poi no. Mi oppongo. Il fantastico è un genere che ha la sua dignità e ha i suoi rappresentanti illustri. Se voi non li conoscete, sono affari vostri. Ma evitate di giudicare nella vostra ignoranza.
Che un sacco di pseudo-scribacchini decidano che è il loro romanzo d'esordio, presentando manoscritti senza arte né parte, beh è vero. Ma non vuol dire che il fantastico italiano sia da buttare. Non vuol dire che non ci siano scrittori che ci si dedicano sul serio o che vogliano dedicarvici. Tutti i generi sono saturi da manoscritti che chiunque, con un minimo senso critico, avrebbe scritto meglio alle elementari. Se proprio volete puntare il dito contro un sottogenere che manco nelle sue espressioni più alte ha un senso, beh, puntatelo contro il paranormal romance. (che paradossalmente è uno dei generi che tira di più. Vai a capire.)
Il problema è che possiamo girarla quanto vogliamo e dire che il genere fantastico ha la sua dignità, ma sulla mia esperienza personale ho scoperto che le case editrici hanno chiuso le porte agli autori che si affacciano su questo genere. Io, ammetto, di voler restare grossomodo nell'ambito del fantastico, perché è il genere che sento che più mi appartiene. Il problema è che, dopo aver dedicato anni al worldbuilding, alla cura dei personaggi e delle ambientazioni del mio manoscritto fantasy, mi sono vista puntualmente le porte chiuse. Nessuno vuole più il fantastico. Nessuno.
A chi mi dice che "Il mercato è saturo, non vende più il genere fantastico", ribatto: il mercato è saturo per tutti i generi, saturo di libri scritti male e poco originali. Perché basta tradurre e sfondare all'estero? All'estero il fantastico è molto apprezzato, in ogni forma d'arte. I telefilm più famosi di sempre sono di genere fantascientifico e fantasy.
Dunque sto dicendo che il problema è in Italia? Sì.
Qui si dice che "il fantastico è un genere stupido per lettori stupidi" o, peggio, per bambini. 
E io di solito, di fronte a questo, posso solo che alzare le mani in segno di resa e dare dell'idiota al mio interlocutore.

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