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giovedì 20 marzo 2014

Opinioni scrittevoli - dieci modi per creare un antagonista fantasy (parte prima)

No al colesterolo, sì ai kattivi!

È giunto il momento di riprendere in mano la campagna di salvaguardia dei Kattivi nei romanzi fantasy. Di opinioni scrittevoli il web è pieno, quindi non vedo perché non dovrei aggiungere il mio. 

I coniglietti già si preparano a piangere. Kattivi!

Perché di preciso nei fantasy? In realtà volevo fare un articolo generico, ma proprio in questi giorni mi è capitato sottomano un fantasy il cui kattivo si chiama Lord Tenebra. Invece di far piangere i coniglietti, ha fatto piangere me. Io ci sto mettendo cuore e anima nella lotta alle stronzate, per difendere la dignità del genere fantastico, e mi tirate fuori queste amenità?
No. No no e poi no.
Quindi, dato che i decaloghi vanno di moda, beccatevene uno.


10 MODI IN CUI CREARE UN ANTAGONISTA FANTASY 
(E ALTRETTANTE COSE DA EVITARE NEL FARLO)

Avvertenze: qualcuno dei novelli Tolkien potrebbe sentirsi offeso.


1. NON DATE NOMI LEGATI ALL'OSCURITA' O AL MALE,NOMI IMPRONUNCIABILI E/O RIDICOLI

Dai, lo sappiamo che l'oscuro signore è Sauron. O Voldemort. Ora basta. Be original, please!
Il nome è qualcosa di incredibilmente importante per un personaggio e questo vale per tutti gli allineamenti, per tutte le professioni, per tutti i ruoli all'interno di una storia. Quindi, per forza, anche per i kattivi. È fondamentale, quindi, evitare le amenità come "Lord Tenebra" Mr. Oscurità, Signoreoscuro1992. Quelli sono utili solo se il vostro kattivo ha intenzione di adescare minorenni su myspace. Evitate anche i nomi che richiamano al villaggio dei Galli di Asterix (tipo, Galbatorix. Che io pronuncio sempre Galbatorìx); sappiamo tutti che la saga di Paolini è affondata anche per questo, suvvia.
L'antagonista è importante. Il suo ruolo, in quanto opposto al protagonista, è fondamentale. Per favore, dategli un po' di dignità, se la merita!

Consiglio spassionato: evitate nomi italiani e/o inglesi all'interno di un fantasy. Avete rotto, è un fantasy, i nomi di questo mondo non si dovrebbero applicare. Io sono arrivata a creare una nuova lingua pur di dare un senso ai nomi che volevo dare: e infatti sono nomi pronunciabili e armoniosi, non nati da una testata alla tastiera. Vi prego. Evitate asihno o ALSDHYTDF o aosdufstaasbd. asdiaggyuasdvpjdfioh. pasd.
Pasd è carino, dai, ma anche no. 

2. IMMENSI POTERI COSMICI.... IN UN MINUSCOLO SPAZIO VITALE!

Mai mai mai e poi mai capirò gli antagonisti maghi che hanno abbastanza potere per prendere il trono, ma non per tenerselo. Evitate di conferire ai vostri antagonisti, o villain , dei poteri incredibili per poi farli perdere in modo misero o stupido o dal primo che passa (o dal primo incaricato da una profezia. Chi ha orecchie per intendere, intenda). Volete che uno dotato di poteri immensi non possa proprio far niente? Allora che gli date i poteri immensi a fare?

Consiglio spassionato: se proprio dovete mettere delle persone dotate di magia, non date loro delle regole stupide o prive di senso. Pensate bene ai suoi meccanismi. E se non ha limitazioni, allora non datele. Eh, è più difficile fare una trama con un antagonista dai poteri illimitati, vero? Ma se riuscite a farlo, verrà apprezzato di più.

3. BIANCO O NERO? GRIGIO!

Non sto parlando del colore della pelle, sto parlando della personalità degli antagonisti. Hanno rotto gli antagonisti tutti kattivi che fanno solo piangere i coniglietti (e i lettori intelligenti). È davvero così difficile fare dei buoni personaggi dando loro delle sfumature? D'accordo, è praticamente impossibile dare le sfumature a tutti i personaggi secondari o alle comparse, ma qui stiamo parlando dei personaggi principali. Gli stereotipi appartengono alle storie alla Everyman (ma erano delle storie la cui funzione, nel medioevo, era fare la morale) o alle storie umoristiche che non richiedono un approfondimento psicologico. Ma se vuoi non state facendo un fantasy umoristico, dovete tener conto anche di questo: i villain, gli antagonisti sono esseri umani. 
Hannibal Lecter sarà un cattivo/cannibale/assassino, ma è una persona raffinata che ama la musica classica e il buon cibo (sorvoliamo sul fatto che è carne umana, eh.) Insomma non vive nello sfacelo solo perché è cattivo. Certo, molti villain sono spinti dall'odio, ma non è detto che non ci sia amore: chi vi dice che il vostro antagonista non ami? Magari è proprio il suo punto debole, l'amore per una donna (o un uomo). O ha dei figli che adora. O che ne sono, lì sta a voi decidere come mettere delle sfumature nel personaggio.
Ma vi prego, mettetele.

4. BRUTTO & CATTIVO! (opposto allo Kalòs kai Agathòs)

Dai, descrivere il kattivo anche come brutto  era una strategia nata nel periodo medievale (ma anche più anticamente) per far capire alla gente analfabeta e illetterata che quel personaggio era pure cattivo, dalle raffigurazioni sulle facciate esterne e sulle pareti interne delle Chiese. Se la gente non sa leggere come racconti? A immagini, ovviamente.
Tuttavia, negli ultimi tempi il tasso di alfabetizzazione è notevolmente aumentato. Quindi, suvvia, evitate di ricorrere a questo stratagemma nei vostri fantasy. I vostri villain, come non devono essere necessariamente 100%KATTIVI(c), non devono essere necessariamente brutti. BRUTTO = CATTIVO denota solo la vostra incapacità narrativa. A meno che non abbiate dei molto validi motivi per fare questa associazione (ma fidatevi, 9/10 non ce l'avete) evitate. 

Consigli: evitate gli occhi magnetici. Odio la definizione di "occhi magnetici" su ogni personaggio, men che meno sui kattivi. 

5. VOGLIO IL POTERE! (perché? Perché sì)

Immaginatevi di interrogare il vostro villain.

"Perché sei villain?"
"Perché voglio il potere!!!!!11111!!!"
"Perché?"
"Come perché? Perché sì!"

Se il dialogo è stato questo, avete ancora molto da lavorare. 
Questo introduce l'ostico argomento della psicologia dei personaggi. Certo, tutti noi nasciamo con delle certe inclinazioni, ma queste vengono alimentate dall'educazione che si riceve o dalle esperienze che si fanno. In parole povere, il vostro villain deve avere un valido motivo per essere villain. Sia per il fatto di essere villain, sia per le azioni che lo muovono. Se il vostro villain ce l'ha con il protagonista perché sì, allora state facendo un pessimo lavoro (a meno che l'antagonista non sia un pazzo furioso, ma allora lì è tutto un altro mondo. È più probabile che lo sia l'autore, comunque.)
Create il passato del vostro villain. Non è necessario mostrarlo buttando addosso una marea di infodump al lettore, ma per voi è fondamentale per delineare il carattere del villain. In realtà, questo discorso vale per ogni personaggio. Ad esempio, il protagonista ha ucciso il suo grande amore? Suo fratello? Sua nonna? Il suo gatto? Magari l'ha fatto per sbaglio, certo, ma si sa che la vendetta acceca. Certo, non si può farla così semplice, dovete dargli comunque uno spessore maggiore, ma è già un passo in avanti per evitare di avere un foglio di carta al posto di un personaggio.


Al più presto arriverà la seconda parte del decalogo! Stay tuned e ricordate: No al colesterolo, si agli antagonisti ben caratterizzati!





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