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giovedì 7 marzo 2013

30 Giorni di Libri #15

30 GIORNI DI LIBRI

#15: APRI IL PRIMO LIBRO CHE TI CAPITA FRA LE MANI AD UNA PAGINA A CASO 
E INSERISCI LA PRIMA FRASE CHE TI SALTA AGLI OCCHI


Premessa.
Il primo libro che mi è capitato fra le mani per la metà di questa rubrica è "L'illusione di Dio" di Richard Dawkins. Ebbene sì, io non sono più cattolica praticante o per lo meno credente. I miei dubbi avevo già cominciato ad averli grazie alla mia passione per la storia e la filosofia, e l'indagine delle tradizioni della storia antica. Passando all'università, dove ho modo di studiare lingue, culture e produzioni delle civiltà egee, greca, romana, mediorientale e soprattutto egiziana, mi si è aperto un mondo riguardo alla unica religione, come molti definiscono il cristianesimo. La conferma dei miei sospetti, data dalla storia stessa della Chiesa, dalla evidente ripresa di temi religiosi e tradizionali del nostro stesso passato "pagano", che s'infiltrano fra le pieghe del cattolicesimo in forme che non possiamo nemmeno immaginare, mi ha spinto a non credere, aiutata anche dalle sempre più conoscenze scientifico-antropologiche.
Tutte le idee che ho maturato nel corso di questi ultimi, ma intensi anni, di approfondimento culturale hanno trovato pieno (o quasi) riscontro in questo famigerato libro di Richard Dawkins, "The God Delusion", un libro che tutti dovrebbero leggere, indipendentemente dal loro credo (o non credo). Conosco molta gente che crede ancora ad Adamo ed Eva o al fatto che il mondo sia stato creato nel 4004 a.C. (cosa che mi ha fatto rabbrividire, considerato le prove tangibili che il mio corso di studi - archeologia- porta ormai dal settecento-ottocento, epoca in cui si è smesso di credere a questa fandonia), e che preferisce operare su se stessa il bispensiero piuttosto che arrendersi all'evidenza delle cose. Ma su questo argomento bisognerebbe versare fiumi d'inchiostro e Richard Dawkins l'ha fatto, perciò vi consiglio di affidarvi alle sue spiegazioni.

Ecco la frase che mi è saltata subito agli occhi:

"Gli esseri umani hanno la tendenza a vedere consciamente ciò che vogliono. Essi stentano molto a distinguere cose dalle connotazioni negative, menre hanno facilità a notare cose dalle connotazioni positive. Per esempio, parole che evocano ansia a causa della storia personale del soggetto o del condizionamento sperimentale fanno molta più fatica a essere percepite. Non occorre sottolineare quanto sia rilevante questa tendenza nel pio desiderio che sottende la religione."



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