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martedì 29 gennaio 2013

30 Giorni di Libri #1

Ormai è una moda che gira da tempo: 30 giorni per parlare di un argomento specifico, in questo caso la mia scelta è caduta sui libri. Penso ci metterò più di trenta giorni per completare questa rubrica.
Bene, cominciamo!

30 GIORNI DI LIBRI
#1
IL TUO LIBRO PREFERITO


"Finzioni, di Jorge Luis Borges"

"Finzioni" è una antologia di racconti ad opera di Jorge Luis Borges.
E parlando di Borges non si può fare a meno di associare questo nome alla surrealità, ai temi del labirinto e dell'universale. Già il fatto che si parli di labirinto lo si dovrebbe intendere dal nome di una delle due parti di cui è composta, "Il Giardino dei Sentieri che si Biforcano": e il labirinto è da sempre un tema che porto nel cuore e simboleggia la mia visione della realtà, forse è per questo che sono tanto affezionata a questo libro.
Essendo una raccolta di racconti brevi a carattere filosofico-surreale, è un po' difficile, se non impossibile, delineare una trama. Ma vorrei concentrare il mio interesse su alcuni dei racconti, quelli che mi hanno colpito particolarmente.

Finzioni è strutturato su due parti: "Il Giardino dei Sentieri che si Biforcano" e "Artifici."


Il giardino dei sentieri che si biforcano 

  • Tlön, Uqbar, Orbis Tertius
  • L'accostamento ad Almotasim
  • Pierre Menard, autore del Chisciotte
  • Le rovine circolari
  • La lotteria a Babilonia
  • Esame dell'opera di Herbert Quain
  • La biblioteca di Babele
  • Il giardino dei sentieri che si biforcano

Artifici 

  • Funes, o della memoria
  • La forma della spada
  • Tema del traditore e dell'eroe
  • La morte e la bussola
  • Il miracolo segreto
  • Tre versioni di Giuda

Personalmente ho sempre preferito la prima parte, Il  Giardino dei Sentieri che si biforcano. E in particolare, i racconti "Le Rovine Circolari", "La Biblioteca di Babele" e "Il giardino dei sentieri che si biforcano". Mi concentrerò solo sui primi due racconti appena elencati.

Le Rovine Circolari.
Il proposito che lo guidava non era impossibile, anche se soprannaturale. Voleva sognare un uomo: voleva sognarlo con minuziosa interezza e imporlo alla realtà. Questo progetto magico aveva esaurito l'intero spazio della sua anima; se alcuno gli avesse chiesto il suo nome, o un tratto qualunque della sua vita anteriore, non avrebbe saputo rispondere.

 Un uomo giunge alle rovine di un tempio. Il suo proposito: sognare e plasmare un uomo nel sogno, per poi portarlo nella realtà. Quello che non sa, e che scopre nell'incedio delle rovine, è che anche lui stesso frutto di un sogno, un uomo plasmato dal sogno di qualcun altro.

La Biblioteca di Babele

M'inganneranno, forse, la vecchiaia e il timore, ma sospetto che la specie umana - l'unica - stia per estinguersi, e che la Biblioteca perdurerà: illuminata, solitaria, infinita, perfettamente immobile, armata di volumi preziosi, inutile, incorruttibile, segreta. 

L'universo che è descritto è un universo allucinante, composto da una infinita biblioteca fatta di sale esagonali che proseguono all'infinito in ogni direzione. All'interno di ciascuna cella, un uomo. Ogni uomo conosce dei principi basilari riguardo l'universo: ogni libro è di 410 pagine, esistono tutti i libri che possono essere scritti, con tutte le combinazioni di caratteri possibili (sia in senso compiuto che prive di qualsiasi senso). Visto che la casualità pone che esistano tutti i libri possibili, deve esisterne per forza uno che contiene la verità. Ed è proprio quel libro che alcuni uomini cercano, abbandonando le proprie celle e vagando nello spazio infinito della biblioteca.






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