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domenica 8 settembre 2013

"Martin is not your bitch"

Volevo trarre spunto dalla risposta di Neil Gaiman per parlare di una parte del mestiere di scrittore che non viene molto presa in considerazione dal punto di vista critico-analitico: il rapporto con i lettori. Anzi, il rapporto che i lettori hanno con gli scrittori.
"Martin is not your bitch", è stato il succo della risposta di Neil Gaiman a un lettore che si era lamentato, in modo molto arrogante, dei tempi di scrittura lunghi di Martin e pretendeva che si muovesse a rilasciare gli ultimi libri di "A song of ice and fire".
"Martin non é la tua puttana". Ma se i lettori sono arrivati anche a pretendere, sia la velocità sia che gli elementi della storia vadano come comoda a loro, significa che c'è stato un processo che è partito dagli scrittori stessi.
La tendenza è quella guidata dalle ragioni economiche, per cui uno scrittore deve produrre almeno un libro all'anno. Che faccia schifo, non importa, tanto la gente si è già abituata alla bassa qualità dell'editoria mondiale, l'importante è darsi una mossa. Inoltre, gli scrittori sembrano essersi adeguati a questo aspetto economico, arrivando anche a imbastire libri basati solo sulle esigenze dei lettori.

"Volete che personaggio x muoia? Volete che y e z si mettano insieme?", chiede l'autore.
"Sì!!!", rispondono in coro i lettori. "Proprio come abbiamo deciso dovesse accadere nelle fan fiction."
L'autore fa un inchino servile e ritorna alla propria scrivania.

Certo, non tutti i lettori sono così e nemmeno tutti gli scrittori si piegano così tanto alle esigenze del pubblico. Fatto sta che molti, troppi lettori sono stati abituati troppo bene. Possono avere quel che vogliono dalla storia? Bene! Non è possibile? Giù a riscrivere la storia attraverso le fanfiction. Secondo la mia opinione, è una tendenza un po' preoccupante: il lavoro dello scrittore è un mero lavoro manuale, un amanuense che copia pari pari le volontà dei lettori e se non lo fanno, la loro scelta creativa non viene rispettata. I lettori battono i piedi, sbuffano irritati e si arrabbiano perché non ha fatto quello che volevano. Insomma, sta crescendo, alimentata da molti fenomeni che bisognerebbe analizzare ma che non ho il tempo di fare, una generazione di lettori viziati che pretendono che lo scrittore faccia i loro comodi.
Ma gli scrittori non sono le vostre puttane.

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